RossoCorallo. L’arte orafa della bellezza
Rispecchiarsi nella bellezza, portare al dito un anello effige dell’amore e della perfezione intramontabile; indossare un gioiello e vederci incastonato un frammento, minuzioso e prezioso oggetto d’arte, lavorato con la dovizia e la meticolosa dedizione degli artigiani dalla mano ferma e dal tocco accurato.
Platimiro Fiorenza sigla un marchio, RossoCorallo, che è poetica metafora del genio e dell’intuizione, figlio di un tempo remoto ma che non retrocede dinnanzi all’eternità.
“Curaddaro” per professione, plasmatore della materia per spirito, è riconosciuto come l’ultimo corallaio e per questo, dal 2013, è entrato a far parte del R.E.I, acronimo di Registro delle eredità immateriali della Sicilia e dal 2018 è stato indicato Maestro d’arte e Mestiere della Fondazione Cologni dei Mestieri d’arte.
Il suo nome altisonante riecheggia nel “Libro dei Tesori Umani Viventi”, riconosciuto dall’Unesco. Quale che sia l’appellativo, Platimiro Fiorenza rifugge dalle definizioni. Il suo istinto creativo oltrepassa il merito e ricerca, con umiltà e dedizione, la formula perfetta del sublime.
Da padre in figlia
Un sapiente sforzo, animato dalla competenza di Rosadea Fiorenza, figlia di Platimiro. Ermeneuta di un’arte di cui è conoscitrice esperta e raffinata estimatrice.
Dalla bottega del padre eredita i rudimenti della lavorazione del corallo, li converte in disciplina e ne potenzia la conoscenza, con studi accademici di ambito artistico che valorizzano e connotano l’antica arte orafa e corallara. Il master in restauro, l’esperienza nella direzione artistica di gallerie ed allestimenti museografici, la cura di cataloghi di arte contemporanea, hanno accresciuto la sua competenza, ne è espressione l’accuratezza dialettica con la quale analizza meticolosamente le creazioni paterne.
C’è un prolungamento che lega indissolubilmente il padre alla figlia, di lui è la mano, di lei l’identificazione del gesto dal quale si plasma la materia poiché Rosadea è disegnatrice dei gioielli. Questo aureo legame è generativo del RossoCorallo, logo di cui Rosadea è creatrice.
Il corallo ambasciatore di storia e tradizione
Dal 2012, anno dell’allestimento della prima mostra dei manufatti dei gioielli del padre “Rosso Corallo: tra sogni e materia” a Torre di Ligny, Rosadea, infaticabile, ha dato voce alla storia e alla conoscenza artigianale del corallo.
Riecheggia, fuori da Trapani, il nome di una famiglia che ha dato lustro al corallo, scoprendone la duttilità e svelandone la plasmabilità senza deturparne l’essenza, preservandone la natura intrinseca.
Questa onestà nel maneggiamento della materia ha accresciuto il valore di fascinose opere d’arte rielaborate in forma di gioielli che sopravvivano al mutare dei tempi e delle mode.
Estimatori del passato, padre e figlia, volgono lo sguardo alla modernità. Per questo, RossoCorallo è approdata in una delle più prestigiose gallerie di Milano, in via Montenapoleone e in decine di altre mostre tra l’Italia e l’Europa.
Quali sono le qualità che decretano l’unicità inconfondibile del corallo trapanese?
“In primis – ci spiega Rosadea Fiorenza – c’è la colorazione che varia da tonalità tendenti all’aranciato fino al più comune rosso. Un altro connotato caratteristico è la sua consistenza. Si tratta di un corolla piccolo e filiforme che mal si presta ad interventi scultorei, al contrario di quello orientale”.
Le baguette Fendi si vestono di RossoCorallo
Le peculiarità del corallo locale, accresciute dalla sua rilevanza storica, ne legittimano il successo e la sua recente rivitalizzazione.
Non c’è da stupirsi allora se RossoCorallo ha realizzato per la rinomata casa di moda Fendi una baguette, inserita nella linea Hand in hand, che esalta le migliori espressioni d’artigianato italiano. Un lavoro sopraffino e minuzioso, realizzato con l’impegno e la dedizione costante di esperti artigiani e maestri.
La prima fase, l’ideazione del prototipo da realizzare, ha richiesto alla proprietaria un anno di lavorazione costante. La preziosità di questo sofisticato, ma pure apparentemente semplice, capolavoro suggella la volontà di rendere un prodotto di alta fattura, riconoscente della tradizione trapanese nell’uso della tecnica del retro-incasso, risalente al periodo del ‘600, attualizzata con il ricorso all’ambito della moda.
Così il corallo, dal gusto retrò e classico, grazie alla mission di Rosadea Fiorenza, diviene un prodotto contemporaneo che permea e contrassegna la sua intera biografia palesemente “vocata” alla cura dell’eredità paterna.
RossoCorallo sigla gioielli d’alta moda
Aggirandosi tra gli spazi di questa gioielleria del corallo, gli occhi restano abbagliati alla vista della regale magnificenza di ferma capelli incastonati di preziose pietre e brillanti.
Ci spiega Rosadea: “Per le donne trapanesi, era d’uso indossare dei monili in questo materiale in occasione delle proprie nozze con la finalità di ornare i capelli”.
Spiccano, tra le altre cose, alcune collane dalla curvatura in stile liberty impreziosite da fiori minuziosamente intagliati e rifiniti
o le eleganti sfere in corallo che passano da una delicata cordatura in oro.
Pensabile e impensabile si coniugano nella realizzazione di oggetti di alta moda come bikini o cinture realizzate interamente in corallo.
Una storia senza tempo: il valore ritrovato dello “Scursune”
Non passa inosservato “U Scursune”, una sorta di amuleto di forma serpentina, emblema della tradizione locale, esposto in una delle vetrine. Ci spiega Rosadea: “Era di buon auspicio farne dono ai nascituri. Il monile li accompagnava nel corso delle varie tappe della vita fino al giorno del matrimonio, in cui si soleva affiggerlo dietro la porta di casa con una funzione propiziatoria”.
Tale considerazione antropologica si collega alla valenza cristiana del corallo, associato al sangue di Cristo e, dunque, in rapporto con la sua natura umana e divina.
“L’idea di valorizzare la rilevanza storica e artica dello Scursune risale a qualche anno fà quando un numero sempre maggiore di persone cominciarono ad interessarsi al valore culturale di questa eredità familiare spesso dimenticata e assopita tra gli oggetti apparentemente senza nome e senza storia”.
A tessere le fila di questa narrazione è Rosadea Fiorenza che diviene, insieme al padre, aedo della recondita storia del corallo e sociologa della trapanesità, nell’analisi degli usi e dei costumi locali.
Il fascinum e l’attrattiva esercitata dallo “Scursune” ha intercettato il gusto dell’influencer Cristina Fogazzi, conosciuta sui social con lo pseudonimo “Estetista Cinica”. Quest’imprenditrice di successo, fondatrice del centro estetico Veralab Institute, ha dedicato all’amuleto in corallo una “storia” social apprezzata dai suoi follower.
RossoCorallo nell’arte, nella storia e nell’eternità
Quella che Rosadea Fiorenza ci ha narrato è la storia dell’arte che abbraccia la materia e si piega alla forma. Così noi, umili e inesperti visitatori, vediamo “un pezzo di corallo” in una figura ancora acerba mentre loro, Platimiro e Rosadea Fiorenza, vedono altro: un anello dalla forma quadrata, un bracciale dal design contemporaneo, una collana fasciata di corallo, un costume da bagno, la facciata di una borsa, degli orecchini… C’è, in quest’artificio, uno sforzo creativo che può comprendere solo chi ha acquisito un rapporto di confidenziale reciprocità con la materia che maneggia.
Al di là della porta con affissa l’insegna RossoCorallo, troverete monili d’arte adagiati in vetrine accuratamente allestite. Se accostate l’orecchio potete udire le storie del mare, la voce dei pescatori corallai, se aguzzate la vista potete scorgere le mani di Platimiro Fiorenza che plasmano la materia, se chiudete gli occhi potete percorrere le botteghe che sorgevano in quella che un tempo era via dei “Corallari” oggi via Torrearsa… per tutti questi motivi il corallo è il punto di congiunzione tra la città di Trapani e l’eternità.
Trapani
Via Osorio, 36
Tel. 0923 20785 / 320 5758505
www.platimirofiorenza.it
rosadea.f@hotmail.it
gioielleriafiorenza@alice.it