Rito Civile: location suggestive per dire “Si”
Rito Civile e luoghi in cui celebrarlo. Un binomio non sempre semplice da declinare in maniera uniforme. C’è sempre il rischio di dovere rinunciare al matrimonio da favola che è, diciamolo chiaramente, il sogno comune alle giovani coppie che decidono di sposarsi. Seguendo lo stile americano, negli ultimi anni in Italia è sempre più di moda il matrimonio all’aperto, tra natura, sole e i propri intimi.
Rito cattolico: prevalentemente al chiuso
Sposarsi all’aperto in Italia è po’ più complicato che all’estero. Le nozze con rito cattolico, per esempio, sono consentite solo in luoghi consacrati. Il matrimonio all’aperto con rito cattolico è possibile solo in presenza di una valida causa, da sottoporre all’Ordinario. Alcuni paesini possiedono giardini adiacenti alle chiese, in cui il sacerdote celebra messa durante l’estate e, talvolta, proprio perché già autorizzato alla eucarestia, anche le nozze.
Il rito civile è quello che consente una maggiore agibilità per muoversi all’esterno dei luoghi ufficiali,
sebbene la norma non sia meno rigorosa di quella religiosa.
Rito Civile: cosa dice la legge
L’articolo 106 del Codice Civile prevede che il rito civile del matrimonio debba essere celebrato pubblicamente nella Casa Comunale dal Sindaco o da un suo delegato. Gli articoli 109 e 110 del codice stabiliscono quando tale celebrazione possa avvenire – in maniera eccezionale – in un luogo diverso, ossia in un comune diverso o fuori della casa comunale. In particolare, per quest’ultima fattispecie, il codice cita espressamente il caso in cui uno degli sposi, per infermità o per altro impedimento giustificato all’ufficio dello stato civile, si trovi nell’impossibilità di recarsi alla casa comunale.
Rito Civile: nuovi orientamenti
In realtà, l’eccezionalità di tale ipotesi si è molto attenuata nel corso degli anni, stimolata dalle continue richieste dei nubendi di avere una “sede” esteticamente idonea ove sposarsi e dall’accondiscendenza di alcuni amministratori locali ben disposti ad includere nel concetto di casa comunale altri siti esteticamente più rilevanti e fotograficamente più appetibili. Una legge di semplificazione dell’ordinamento dello stato civile permette ai comuni, per la celebrazione di nozze con rito civile, di “disporre, anche per singole funzioni, l’istituzione di uno o più separati uffici di stato civile” con deliberazione di giunta comunale da trasmettere al Prefetto. Da un uso abbastanza timido della disposizione, si è passati ad un proliferare di “sedi comunali aggiunte”.
Rito Civile: i chiarimenti del Ministero dell’Interno
Il Ministero dell’Interno ha però chiarito che la celebrazione può essere effettuata in giardini e parchi esclusivamente se tali aree possano considerarsi “pertinenza funzionale” dell’edificio dove ha sede la casa comunale. Quindi se, per esempio, un comune avesse una villa separata dal municipio, questa non potrebbe essere usata per il rito civile. Se, invece, il comune fosse proprietario di un palazzo di pregio, con parco o giardino, previa indicazione del palazzo come “sede comunale aggiunta”, anche le aree esterne potrebbero essere considerate “pertinenze funzionali” della “casa comunale” ove sarebbe possibile celebrare un matrimonio.
Estetica e ufficialità, esigenze da contemperare
La legge cerca di contemperare il piacere degli sposi per una bella riuscita anche estetica della cerimonia con il valore civile e legale dell’impegno che si assume davanti all’Ufficiale di Stato Civile, confermato anche dall’ufficialità del luogo. Rimane sempre aperta la possibilità, dopo il matrimonio civile nella “casa comunale” di ripetere la cerimonia, anche con lo stesso ufficiale civile celebrante, in un luogo esteticamente più appetibile ma, il regolamento dello Stato Civile chiarisce che la celebrazione non riveste alcun valore giuridico e che ha valore puramente simbolico.
Il primo matrimonio all’aperto celebrato a Trapani, fu quello autorizzato il 21 giugno 2017 nello slargo antistante Torre di Ligny, che ospita il museo del mare. Fu lo scenario scelto dagli sposi per suggellare il loro amore, nel mezzo di due mari: Mediterraneo e Tirreno. A fare da quinte teatrali le isole Egadi e monte Erice.
Castelli, palazzi, spiagge e giardini. i luoghi pubblici dell’hinterland trapanese
I 24 comuni della provincia di Trapani offrono diversi luoghi per celebrare il rito civile (matrimoni e unioni civili). Oltre alle sedi istituzionali, sempre disponibili sale consiliari, uffici di sindaci, uffici dello stato civile (ai sensi del’art. 106 del codice civile), c’è disponibile un ventaglio di offerte che va dai castelli ai palazzi nobiliari, dalle dimore storiche ad alcuni spazi all’aperto, pertinenze delle case comunali (ai sensi dell’art 3 L’art. 3, comma 1 del D.P.R. 396/2000 “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile”). Molti comuni hanno predisposto regolamenti di matrimoni e unioni civili che lasciano spazio alla scelta degli sposi, purché compatibili con le norme di legge.
Questo l’elenco dei principali luoghi:
TRAPANI
Palazzo De Filippi, sede del Luglio Musicale Trapanese, sede principale
Palazzo D’Alì – sede del Municipio, Sale di rappresentanza, sede secondaria
Bastione Conca – Via Mura di Tramontana (area delimitata da cancellata)
Piazza Mercato del Pesce (area pedonale)
Piazzale antistante Torre di Ligny
Casina delle Palme (piazzale interno)
Biblioteca Fardelliana (Sala Torrearsa ed atrio esterno)
Complesso San Domenico (se utilizzabile e agibile)
(Torre Ligny – Trapani)
MARSALA
Convento del Carmine, che ospita l’Ente Mostra Nazionale di pittura contemporanea
Baglio Oneto – antico baglio seicentesco
Convento del Carmine
MAZARA DEL VALLO
Palazzo dei Cavalieri di Malta – ufficio di stato civile
Palazzo dei Padri Carmelitani – ufficio del sindaco
Atrio del Collegio dei Gesuiti – pertinenza del Collegio dei Gesuiti
ALCAMO
Collegio dei Gesuiti (ex chiesa dell’oratorio)
Collegio dei Gesuiti – Atrio interno
Castello dei Conti di Modica –Sala Interna
Castello dei Conti di Modica – Atrio interno
Litorale di Alcamo Marina – sia in spazi, piazzali e vie comunali, sia all’interno delle concessioni demaniali marittime con esclusione del demanio marittimo
Parco suburbano San Francesco
Castello dei Conti di Modica
CASTELVETRANO SELINUNTE
Baglio Trinità
Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa (d’intesa con la direzione del parco) per la celebrazione dei matrimoni civili nella zona antistante il Tempio di Hera, e presso i locali del Baglio Florio, all’interno dell’Area Archeologica.
Baglio Trinità – www.bagliotrinita.com
Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa
PARTANNA
Castello Grifeo – Sala delle Armi per la cerimonia
Castello Grifeo – Scuderie sia cerimonia che rinfresco
CALATAFIMI SEGESTA
Biblioteca Comunale
Ex Convento di San Francesco
Casa Panpalone – Casa Garibaldi
Villa Comunale di Piazza Plebiscito
Castello Eufemio
ERICE
Quartiere Spagnolo
Castello di Venere
VALDERICE
Sala del Polo Museale dell’ex “Molino Excelsior”
CASTELLAMMARE DEL GOLFO
Castello Arabo Normanno
Sala del Cinquecento
Villa Margherita
Litorale Spiaggia “Plaia” e Baia “Guidaloca” all’interno delle concessioni Demaniali
Torre di Scopello e Faraglioni
Castello Arabo Normanno
Torre di Scopello e Faraglioni
SALEMI
Castello arabo-normanno
Chiostro S. Agostino
Baglio Borgesati – antico baglio del ‘500
Salemi (Castello)
FAVIGNANA
Palazzo Florio – Sala Consiliare e annesso giardino
PANTELLERIA
Castello di Pantelleria
SAN VITO LO CAPO
Palazzo La Porta – cortile adiacente
Ufficio di stato civile – p.zza adiacente agli uffici demografici
Tutti i comuni si sono comunque riservati di individuare di volta in volta con delibera di giunta luoghi idonei da destinare a
ufficio distaccato di stato civile con carattere di continuità. Recitano gran parte dei regolamenti comunali che abbiamo letto:
«Deve comunque trattarsi di siti di rilevanza storica, culturale/artistica ed ambientale, presenti nel territorio comunale in cui
il Comune possa effettuare matrimoni e unioni di rito civile, al di fuori della Casa Comunale, adeguati alla finalità pubblica/
istituzionale, nella disponibilità del Comune e recanti i requisiti richiesti dalla normativa di legge».