Il corteo di nozze: anglosassone, formale, in coppia.

L’ingresso in chiesa fa tremare le gambe delle spose, mentre gli sposi le attendono smaniosi: chi, sul sagrato, cerca di calmarsi accendendo una sigaretta dopo l’altra; chi, ai piedi dell’altare, quasi a cercar conforto e protezione.

Il rito civile, invece, è solitamente caratterizzato da un’emozione festosa che vede gli sposi accogliersi accompagnati dai più cari tra parenti ed amici, in un ordine confuso ma raccolto.
In entrambi i casi, è bene che i movimenti siano lenti, non studiati, ma semplicemente lenti in modo naturale; espediente, questo, che smorza lo stato di agitazione rendendo le figure eleganti anziché goffe.

I cortei nuziali, che in passato avvenivano a piedi o in carrozza, a seconda delle distanze e del ceto, lungo le vie del paese, oggi si aprono con l’arrivo di un’automobile sul sagrato della chiesa o innanzi al portone del municipio e si può articolare in tre modi differenti.
Il corteo anglosassone, più diffusamente adottato, prevede che lo sposo, accompagnato dalla madre, entri in chiesa per primo ed attenda che il suocero gli affidi la sua promessa ai piedi dell’altare.
L’autista, fermata l’auto esattamente sull’ingresso della Chiesa – non un metro prima, né un metro dopo – ed aperta la portiera al padre della sposa o a chi per lui, si preoccuperà di aprire con una certa teatralità anche la portiera sul lato in cui siede la sposa – quello interno, ovviamente –.
Il genitore, fiero e commosso, porgerà la mano alla figlia per aiutarla a scendere con grazia dall’auto ed apparire davanti agli astanti composta ancorché emozionata,  dandole anche una mano con eventuali strascichi – se ci fossero corpetti e veli da sistemare, è tassativo farlo prima d’esser visibile: in auto qualche istante prima che si fermi –.
Il tragitto fino all’altare sarà un po’ rallentato: i paggetti li precederanno e le damigelle li seguiranno mentre incedono guardando dritti avanti a sé sorridendo agli ospiti ma non salutandoli espressamente; la sposa terrà il bouquet con la mano sinistra avendo cura di non tagliare la figura e lasciando la mano all’altezza del fianco. Una volta giunti a destinazione, il padre unirà le mani dei due fidanzati, sposo a destra sposa a sinistra, bacerà la figlia ed andrà ad occupare il suo posto in prima fila.

Il corteo solenne classico, cioè quello delle circostanze più formali, segue un ordine differente. I primi ad entrare sono la sposa al braccio destro del padre, immediatamente di seguito un paggetto o una damigella, la madre dello sposo al braccio di suo figlio, padre dello sposo al braccio della consuocera e testimoni; in questo caso gli uomini sono sempre alla destra delle signore.

La terza opzione è l’ingresso in coppia, adatto a sposi più cresciuti o nel caso in cui manchino i genitori. Lo sposo attende la sua fidanzata sul sagrato e dopo averle offerto il bouquet, insieme si incammineranno verso l’altare dove troveranno ad attenderli il sacerdote ed i testimoni.

Anche per l’uscita, il corteo nuziale procede seguendo regole precise. In circostanze più formali la nuova coppia uscirà in testa al corteo seguita dal padre della sposa che porge il braccio alla consuocera, di seguito la madre della sposa al braccio del consuocero, paggetti, damigelle e testimoni; l’uscita informale, intesa per dar tempo ai comparenti di firmare il registro che suggella l’evento, vedrà in testa al corteo i genitori degli sposi seguiti da parenti ed amici, poi i testimoni ed infine gli sposini. In ogni caso la maggior parte degli ospiti sarà già fuori ad attendere la nuova famiglia augurandole ogni prosperità col tradizionale, festoso nonché fastidioso lancio del riso.

Consigli per i lanciatori di riso più accaniti: preoccupatevi di lavare ed asciugare il cereale che altrimenti lascerebbe tracce di bianco sugli abiti scuri o colorati; effettuate lanci dal basso verso l’alto piuttosto che contro i visi degli sposi; siate pronti a trarre in salvo chiunque slitti sui chicchi caduti in terra onde evitare valanghe di invitati; il riso simboleggia la prosperità in genere: salute, prole, e benessere, non aggiungete squallide monetine ai vostri lanci, semmai qualche petalo profumato che sia l’augurio di tanta tenerezza.