L’anello di fidanzamento: origini, regole, tradizioni e costi
L’anello di fidanzamento ha radici lontane nel tempo e la sua storia risale all’antica Roma anche se spesso si attribuisce agli antichi egizi l’origine del suo uso.
Origini
L’anello di fidanzamento era in ferro, molto semplice, e solo successivamente furono usati materiali più preziosi. Nel II secolo a.C venivano regalati alle future spose romane due anelli: uno d’oro da indossare in pubblico e uno di ferro da portare in casa durante le faccende domestiche. Fu nel 1477 che, secondo documenti storiografici, venne ufficialmente commissionato il primo anello di fidanzamento di diamante conosciuto nella storia, dall’arciduca d’Austria Massimiliano I per Maria di Borgogna.
Durante la Riforma Protestante, quindi dopo il 1517, l’anello di fidanzamento venne rimpiazzato dalla fede che divenne il simbolo del matrimonio.
Nel periodo dell’illuminismo si usarono sia gli “anelli segreti”; formati da due o tre pezzi da riunire per formare poi l’anello nuziale, che gli “anelli di poesia” sulla cui superficie erano incisi dei versi, per esprimere i propri sentimenti e suggellare il fidanzamento.
Gli anelli di fidanzamento ebbero un crollo di popolarità che durò circa 20 anni, tra la prima guerra mondiale e la grande depressione, sopratutto negli Stati Uniti.
Poi nel 1938 la De Beers, compagnia di estrazione ed esportazione di diamanti, decise di rilanciare gli anelli di fidanzamento attraverso una campagna pubblicitaria nazionale coinvolgendo attrici di Hollywood e così molti fashion designer lanciarono nuovi stili e fu allora che nel 1947 Frances Gerety, una copywriter, introdusse lo slogan “Un diamante è per sempre”. Fu così che l’anello di fidanzamento sbarcò perfino in Giappone, al seguito delle truppe americane, dove fino ad allora era sconosciuto.
L’anello di fidanzamento divenne non solo una promessa di matrimonio ma anche una forma di sicurezza finanziaria per la donna anche nel caso di annullamento del fidanzamento.
Materiali e tipologie
L’anello di fidanzamento, oggi, può essere in argento, acciaio, titanio, oro e platino. La pietra più preziosa è il diamante, taglio brillante incastonato in un solitario.
Oppure tre diamanti uno grande in centro e due piccoli laterali che simboleggiano passato, presente e futuro.
In questo caso l’anello in questione è il trilogy.
Tuttavia si cerca sempre di intuire i gusti della futura sposa e si può optare anche per altre pietre preziose come rubini, smeraldi e zaffiri.
Regole
In Italia, l’anello di fidanzamento si indossa sull’anulare della mano sinistra dove scorre la vena principale del cuore per poi essere spostato sulla mano destra dopo le nozze lasciando spazio alla fede; oppure vengono indossati entrambi sull’anulare della mano sinistra che poi è l’usanza più comune tra le donne. Tuttavia, in altri paesi come la Grecia e la Spagna, è esattamente il contrario.
Costi
Il costo cambia a secondo delle pietre, se sono diamanti o zirconi (dove per zirconi si intendono le pietre e i diamanti artificiali), e della lavorazione. Si va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 3000 anche se in media si spendono dai 1000 ai 1500 euro.
Tradizioni
Tradizione vuole che l’anello di fidanzamento venga regalato un anno prima del matrimonio e che venga infilato al dito della donna, soltanto dopo che quest’ultima abbia accettato la proposta di matrimonio.
Tuttavia, oggi l’anello può avere anche altri significati e non necessariamente simboleggiare una promessa di matrimonio ma essere considerato un importante pegno d’amore. E chissà poi magari arriverà anche la proposta!