Il viaggio è un sentimento e ci sono viaggi che più di altri, ti fanno capire che partire è la più bella ma anche coraggiosa di tutte le azioni!
È questo lo spirito con cui una coppia di sposi, di Lecco, ha deciso di dire “no” alla classica luna di miele in resort e ha optato per un viaggio di nozze solidale e in volontariato.
Convinti sostenitori che un’esperienza di questo tipo è un modo autentico per cominciare un percorso di vita insieme, basato sulle emozioni e gli obiettivi comuni, hanno pensato che questa era l’occasione giusta per vivere in maniera autentica un momento che consolidava la loro unione, ricevendo un regalo meraviglioso fatto di sorrisi e sguardi indimenticabili.
Proviamo a chiedere a Dimitri e Sarah quale è stato lo spirito con il quale hanno deciso di intraprendere un viaggio di nozze fuori dagli schemi, per capire qualcosa in più su questa scelta sicuramente coraggiosa.
COME NASCE L’IDEA DI UN VIAGGIO DI NOZZE IN VOLONTARIATO?
Se il volontariato fa parte del tuo quotidiano è naturale pensare a questo tipo di viaggio. Amiamo viaggiare per conoscere l’anima dei luoghi che visitiamo, scoprendo ed esplorando così, anche noi stessi. Non occorre andare in Africa per fare volontariato ma abbiamo pensato che disponendo di più tempo per la luna di miele, potevamo dedicare parte del nostro viaggio a chi è meno fortunato. Così per 18 giorni siamo stati nella missione di Zizencho, in Etiopia, e per altri 10 giorni abbiamo percorso il Paese in jeep, fino al confine con il Kenya.
COME AVETE ORGANIZZATO IL VIAGGIO E SCELTO LA META?
Ci siamo uniti ad un gruppo che è partito con l’associazione Binario per l’Africa (www.binarioperlafrica.com), di cui facciamo parte da anni. L’associazione è stata fondata nel 2008 da un gruppo di amici con varie esperienze di volontariato in Africa, ma non c’è preclusione verso altri luoghi, in Italia o ad esempio in India. Ogni estate organizziamo partenze verso una delle due missioni che seguiamo, in Kenia o in Etiopia e quell’anno si andava in Etiopia.
COME AVETE TRASCORSO LE VOSTRE GIORNATE E IN COSA VI SIETE IMPEGNATI?
Le suore missionarie hanno richiesto diversi lavori: le più disparate manutenzioni agli edifici della scuola, l’installazione di una nuova cisterna per la raccolta di acqua piovana, abbiamo riparato un impianto idraulico per un villaggio vicino che era isolato. Ovviamente ci siamo dedicati anche all’animazione per i bambini, per regalare qualche sorriso, perché il rapporto umano è sempre alla base dei nostri obiettivi. Con noi c’era una giovane ostetrica che ha fatto nascere quattro bambini. Negli anni, la missione Binario per l’Africa ha contribuito a realizzare molti progetti, tra i quali: un dispensario farmaceutico, un ambulatorio per il primo soccorso, due asili e una scuola che oggi ospita oltre 850 ragazzi fino alla decima classe. Quest’anno abbiamo inaugurato un mulino con 3 macine, che ha richiesto 3 anni per essere portato a termine.
COSA AVETE PORTATO NEL CUORE AL RIENTRO?
Qualsiasi sia la natura della missione, non si torna mai come si è partiti! Il gruppo che si crea è una realtà straordinaria, “in vacanza” si può lavorare molto seriamente, ma ridendo e scherzando! Poi la sera crolli: fisicamente esausto, ma con la mente leggerissima. Una leggerezza che non sai nemmeno spiegare. Le emozioni del rientro sono fortissime, ti perdi nei pensieri per giorni e gli sguardi di chi ti ha regalato sorrisi unici e sinceri sono indelebili. Non torni mai del tutto dall’Africa!
QUANTO HA INFLUITO QUESTA ESPERIENZA NELLA VITA DI COPPIA?
Abbiamo imparato a condividere il poco che avevamo in luoghi che non sembrano neanche case. Questa esperienza ci ha uniti ancor di più facendoci capire che la nostra famiglia è il mondo. Questo è quello che vogliamo insegnare a nostro figlio.