Il Dress Code: questo sconosciuto
IL DRESS CODE: quella dicitura stampigliata in fondo al cartoncino d’invito.
In certe mattinate primaverili o estive, in cui recandomi sul posto di lavoro, percorro quegli stradoni che dipanano teorie di contrade e frazioni di comuni, mi capita di frequente di restare basita davanti ai crocchi di signore in lungo con tanto di boccolose acconciature. Quando dico recandomi sul posto di lavoro, intendo la mia versione agricola. Quando svolgo la mia attività di viddana per raggiungere vigneti o seminativi, sulla strada passo davanti ad almeno tre, quattro chiese e tra primavera ed estate molte messe sono dedicate a comunioni e matrimoni, per cui mi è capitato in diverse occasioni di vedere, fermi sui sagrati, gli ospiti impupati. Talè feci rima!
Alle 9:30 di mattina, ma pure verso le undici, quando sto pensando al pane e mortadella, ci sono signori infiocchettati e incravattati, squarati dentro le giacche nere accanto a dame dalle chiome inanellate e, oggi che siamo più evoluti anche con ciuffi laccati che sporgono a mò di pennello sopra le orecchie. Se non fossero sul sagrato si potrebbe facilmente supporre che stiano rientrando da un festino, invece no: ci stanno andando.
IL DRESS CODE
È qui che devono, di necessità, intervenire le regole per l’abbigliamento, il DRESS CODE: quella dicitura stampigliata in fondo al cartoncino d’invito. Un’abitudine traslata dagli inviti ad eventi importanti, che in origine riportava per gli uomini il colore della cravatta e per le donne solo la lunghezza dell’abito. In questi casi si usavano per lo più acronimi cioè sigle venute fuori dall’accostamento delle prime lettere delle parole. Sul cartoncino si leggeva “dopo la cerimonia, gli sposi saranno lieti di accogliervi a palazzo Calderon della Barca Vien dal Mare. CNAS” una cosa del genere.
Il Dress Code è letteralmente una facilitazione, un consiglio, sul genere di abbigliamento più adeguato alla circostanza. Adesso che, seguendo le mode d’oltreoceano, si tende ad inventarsi un tema per la festa degli sposi, il Dress Code può seguire linee tra le più disparate e fantasiose. Ci sono spose che desiderano il proprio abito bianco si distingua tra tutti gli altri e chiedono alle signore invitate di indossare esclusivamente abiti neri. Può accadere perfino il contrario che vogliano vestirsi di nero e chiedono alle invitate di indossare tutti i colori del mondo. Qualche sposo ha chiesto che gli invitati fossero scalzi, in ogni caso anche questa voce, nel dizionario del matrimonio, è destinata a collezionare nel tempo genialate e stravaganze che non hanno più niente a che vedere con il bon ton. Che ci sia o meno un tema della festa, il buon senso ed il buon gusto dovrebbero sempre guidare la scelta dell’abito da cerimonia degli invitati, e sarà il colpo d’occhio quando ciascuno girellerà per saloni e giardini a decretare se quell’ospite specifico ha capito dove si trova e in che momento si trova.
PICCOLE REGOLE DI BUON GUSTO
L’abito lungo ha il suo fascino e si potrebbe credere che sia sempre la soluzione più elegante, ma diventa un errore madornale se la festa è a pranzo. L’unico lungo che ci si può permettere a mezzogiorno, può essere un tessuto semplice stampato e ricco di colore. Se la festa è la sera, invece bisogna che gli invitati ricordino che non stanno andando né in discoteca nè in balera: pessima idea le minigonne ascellari con tacco dodici e plateau che, per quanto mi riguarda, sconsiglierei anche per una festa in giardino o in villa o in un palazzo antico… anzi credo che sconsiglierei questa mise comunque, immagino già le cosce strizzate dall’orlo della mini che ondeggiano cercando anche un precario equilibrio su quei trampoli mentre, tenendo in mano una pochette, le signorine (quale appellativo risulterebbe più appropriato?) arrancano su gradini di marmo lucente e per i vialetti fioriti di un sontuoso giardino, ombroso o tempestato di fiaccole che sia.
E se la festa è in spiaggia? Non andateci in doppiopetto e cravatta, organizzate una borsina spiritosa per portarvi dietro un paio d’infradito da sostituire alla scarpa da sera, anzi vi consiglio di portarvi anche un accappatoio perché ci sono buone probabilità che finiate tutti in acqua!