Le dichiarazioni d’amore non passano di moda. C’è, sui muri delle nostre città, una sorta di letteratura spontanea che non può essere ignorata. Lasciare un segno indelebile di noi e dei nostri sentimenti. È, forse, questa l’origine di tante scritte d’amore sui muri. Alcune banali, altre poetiche; talune lapidarie come aforismi, altre sgrammaticate.
Premesso che scrivere sui muri è un reato e un gesto d’inciviltà che non incoraggiamo (soprattutto quando tali muri sono di beni architettonicamente e storicamente rilevanti), va comunque riconosciuto che il fenomeno è internazionale e transgenerazionale: accade ormai ovunque nel mondo, da diversi decenni.
L’amore scritto sui muri di Trapani
Trapani non fa eccezione. Basta percorrere in auto le strade per rinvenire alcune dichiarazioni d’amore scritte sui muri. Nel piazzale del porto peschereccio, sul muricciolo che si affaccia sulla Colombaia, è scritto a lettere cubitali il classico “mi vuoi sposare?”. Lo stesso autore, immaginiamo, ha aggiunto a fianco “sei la mia vita”.
Di fronte, sempre su un muricciolo, ma che si affaccia sul mare di Torre di Ligny si legge: “mi fai stare bene e di stare bene non mi stanco mai” firmato G. Subito dopo un’altra mano, ma anonima, ha vergato: “non vedo luce se non sto con te”.
Sono noti, invece, il mittente e la destinataria della scritta su un marciapiede della via Madonna di Fatima: “Ho solo bisogno che tu abbia bisogno di me – Ti voglio bene – x Vale da Mimì”.
Nella stessa via su una parete poco distante un apprezzamento, immaginiamo femminile rivolto a un ragazzo: “Sei bello da vivere”.
Ci piacerebbe, comunque, anche se il complimento fosse rivolto da un uomo a un altro uomo.
Sui muri di recinzione nei pressi del Palazzetto dello Sport Ire(ne?) scrive e dichiara il suo amore ed insieme il suo senso di possesso: “Dario sei mio”. Poco più sopra un’altra dichiarazione: “Sara di amo di brutto”. In effetti “di brutto” rende meglio di “incommensurabilmente”.
In zona autostazione una citazione a metà tra Jovanotti e Claudio Baglioni: “a te che sei il mio piccolo grande amore”. Infine chiudiamo con “Ti amo voglio solo te per il resto della mia vita”, molto ispirato, peccato sia scritto sul muro del cimitero. Quando si dice un amore che va oltre la morte.
Se una scritta diventa letteratura
La scritta forse più famosa d’Italia però rimane ancora: “Io e te tre metri sopra il cielo”. Si trova lungo la strada che passa sotto Corso Francia a Roma. Resa celebre dal romanzo, e poi dal film, ha ispirato tanti giovani innamorati. Compreso quello che ha scritto nei pressi di Bari: “Io e te quattro metri sopra il cielo perché a tre metri stanno molta gente”.
On line i muri bianchi del popolo muto
Cambiano gli stili ma la spinta emotiva è la stessa: una scritta, come i diamanti, come l’amore, è per sempre (ma anche no!).
Di ciò sono spesso convinti gli autori di questi graffiti metropolitani. Esistono diversi siti che raccolgono le immagini di queste scritte. Vi segnaliamo “StarWalls.it – muri bianchi popolo muto”, «aggregatore di foto di scritte sui muri di tutto il mondo che non intende favorire o promuovere la pratica del writing illegale ma si limita alla descrizione di un fenomeno sociale molto diffuso».