Trame di emozioni da Scuderi Spose, potrebbe essere il titolo di un racconto, come in effetti è l’intervista con Giusi Coccellato che ci accoglie con due sorprese. Prima di dare vita alla conversazione con Nozze in Città ci fa ammirare due piccoli capolavori che custodisce con preziosa attenzione.
Tesori preziosi
Emerge così dalla protezione delicata di una scatola un abito da sposa interamente lavorato a tombolo. I toni del bianco, ingiallito dal tempo, non ne tradiscono la bellezza della trama, la delicatezza del lavoro minuzioso di mani abili, il richiamo alle articolate lavorazioni della pietra traforata che, attraversata dalla luce, rendono magica l’atmosfera di alcune cattedrali. «È un abito da sposa appartenuto alla mia famiglia, risale agli anni ‘40. È molto delicato e mostra tutto il tempo trascorso. Lo conservo gelosamente – ci racconta emozionata Giusi – e forse un giorno lo restaurerò e metterò in mostra». Ma non è l’unico pezzo della personalissima collezione di Giusi, una vita trascorsa in Scuderi Spose, prima accanto alla nonna, modista, come si diceva un tempo, poi accanto alla madre, ed oggi al timone di una impresa di famiglia che è molto più di un atelier.
Tra industria e sartorialità
Ci mostra, protetto da una custodia moderna, un abito degli anni ‘70, in cui risaltano le pregiate lavorazioni artigianali di fiori che impreziosiscono il tulle. «Questo modello racconta l’evoluzione della moda, non solo per le linee, anche se le maniche a palloncino stanno tornando di moda, ma soprattutto per il tipo di lavoro che è stato fatto. Siamo a cavallo tra la produzione industriale e quella artigianale sartoriale. Ognuno dei fiorellini sull’abito non è semplicemente applicato, non frutto di una elaborazione al computer, ma è cucito da esperte sarte. Oggi una lavorazione del genere è certamente ancora possibile ma lieviterebbe tantissimo il costo finale dell’abito».
Passione e tradizione di famiglia
Scuderi Spose è anche questo, o forse soprattutto questo. È la passione di Giusi per un mondo che racconta anche la storia del costume e con esso la storia delle donne.
Sono entrata nel mondo della moda sposa per tradizione familiare. Mia nonna era una modista, mia madre ne ha seguito le orme. La passione per la moda è cresciuta con me.
Io ancora oggi provo emozione davanti ad un abito, ad una lavorazione particolare. Mi piace aiutare le ragazze a sentirsi belle e sicure di sé, a scegliere l’abito giusto, anzi a farsi scegliere dall’abito giusto. Quando ho avuto l’opportunità di lavorare in boutique, ho subito capito che era il posto perfetto per me.
Farsi scegliere dall’abito
La gratificazione per Giusi è lo sguardo delle future spose quando tra tanti individuano l’abito giusto: «La parte più gratificante è sicuramente vedere la gioia negli occhi delle clienti quando trovano l’abito perfetto. Aiutarle a realizzare il loro sogno e a sentirsi bellissime nel giorno più importante della loro vita è un’emozione incredibile. Ma come spesso dico loro, devono essere anche disponibili a “farsi scegliere” da un abito. Troppo spesso giungono in atelier con un indirizzo preciso, determinato a priori. Molte spose hanno un’idea generale dello stile di abito che desiderano, che può essere romantico, classico, moderno, bohémien, vintage o altro. Chiedono spesso silhouette specifiche come a sirena, a principessa, ad A-line o a tubino. Oppure si concentrano sui materiali con preferenze specifiche: seta, chiffon, raso, pizzo o tulle. Alcune possono essere interessate a tessuti più ecologici o sostenibili. Ma a prescindere se un abito non veste al meglio sul corpo delle ragazze, se non sono convinta per prima io che le valorizzi e ne esalti il portamento, non riesco a sostenerne l’acquisto.
Gli abiti vanno provati e solo in quel momento si realizza una specie di magia.
L’abito non veste solo il corpo, ma anche la personalità di ognuna».
Provare sul proprio corpo
Ecco il consiglio principe di Giusi: «Lo dico a tutte le future spose, ovunque si rechino a cercare l’abito che sognano: rimanete aperte alle possibilità. Molte volte le clienti arrivano con un’idea precisa in mente, ma spesso finiscono per innamorarsi di un abito completamente diverso da quello che avevano immaginato. È importante provare diversi stili e dare una possibilità a ogni abito, perché spesso quello che sembra meno adatto si rivela essere il perfetto». Scuderi Spose è divenuto negli anni un atelier di successo che ha travalicato i confini nazionali.
«Mi capita sempre più spesso, segno dei tempi che cambiano, di vestire spose straniere che magari si uniscono con ragazzi trapanesi. Ma anche coppie di ragazzi stranieri che scelgono di sposarsi a Trapani o in una delle splendide location che abbiamo nei dintorni. Sono esperienze che mi arricchiscono. È esaltante vestire con un abito del nostro atelier magari una ragazza australiana, o inglese che non so neppure io per quale articolato passa parola entra in negozio. Una delle esperienze più memorabili, comunque, è stata quando ho aiutato una sposa che era molto insicura del suo corpo. Alla fine, dopo molte prove, abbiamo trovato un abito che le faceva sentire incredibilmente bella e sicura di sé. Vedere la sua trasformazione e la sua felicità è stato davvero emozionante».
50 anni di storia ed esperienza
L’atelier Scuderi Spose ha attraversato la storia del costume e della moda, dal dopoguerra ad oggi, attraverso tre generazioni. Negli anni ’50 e ’60, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la moda sposa rifletteva l’atmosfera di rinascita e ottimismo del Paese. Gli abiti erano caratterizzati da linee pulite, gonne ampie e vita stretta, spesso ispirati allo stile principesco di Grace Kelly. I tessuti comuni includevano taffetà, seta e pizzo. Negli anni ’70 il cambiamento verso l’informale e il bohémien, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali dell’epoca del ‘68 e del ‘69, gli anni della contestazione. Gli abiti erano più semplici con tessuti leggeri e fluidi, come chiffon e cotone. Gli abiti con maniche a campana e scollature profonde erano popolari. Gli anni ’80 hanno portato un’estetica più audace e appariscente nella moda sposa: silhouette voluminose, gonne a balze, maniche a sbuffo e dettagli elaborati come pizzo e perline. Negli anni ’90, la moda sposa è divenuta più minimalista e meno elaborata rispetto agli anni precedenti. Gli abiti erano più semplici, con linee pulite e silhouette più aderenti. Tessuti come il raso e il satin erano comuni, e gli abiti spesso presentavano dettagli minimali come drappeggi e piccoli fiocchi. Nel nuovo millennio, la moda sposa ha visto una maggiore diversificazione e personalizzazione.
Gli abiti da sposa moderni sono disponibili in una vasta gamma di stili, materiali e lunghezze. I designer spesso si ispirano alle tendenze della moda prêt-à-porter per creare abiti da sposa contemporanei. Inoltre, c’è stata un’enfasi crescente sull’ecologia e sull’etica nella produzione degli abiti da sposa, con un aumento della domanda di abiti sostenibili e cruelty-free. «Ho osservato progressivamente una maggiore attenzione per i dettagli. Riceviamo sempre più richieste perché siano inclusi pizzo, perline, ricami, appliqué o cristalli. Anche se alcune spose preferiscono abiti minimalisti senza dettagli aggiunti».
Grandi brand e firme di eccellenza
Scuderi Spose è garanzia di proposte di eccellenza con brand e stilisti che firmano gli abiti. «Justin Alexander – sottolinea Giusi – è uno stilista statunitense. Mi colpì fin dalle prime volte che lo vidi sfilare. Oggi il suo design, che si sviluppa su diverse linee, è sempre più aderente al gusto europeo e italiano, per questo l’ho scelto è inserito in atelier. Poi c’è St. Patrick abbiamo in atelier cinque linee diverse, in grado di rispondere alle esigenze di ciascuna. Stefano Blandaleone lo conosco personalmente, viene a Trapani quando può a presentarci le nuove collezioni. È insieme uno stilista e un artista, che nelle forme di un abito ci mette la sua personalità. E poi ancora Valentini, firma italiana, stile italiano, manifattura italiana, una certezza nel campo della moda sposa , Jillian e altri brand».
Sartoria e vestibilità
Lungo, corto o midi, con scollo a cuore, a barchetta, scollatura profonda, senza spalline; con o senza maniche, maniche lunghe, corte o a tre quarti. Quale che sia la scelta della futura sposa la vera sfida per un atelier è la personalizzazione: «Molte spose desiderano personalizzare il proprio abito da sposa per renderlo unico e riflettere se stesse, il proprio gusto. Poi – aggiunge Giusi – non possono essere sottovalutati comfort e vestibilità. Oltre all’aspetto estetico, molte spose cercano abiti che siano anche comodi da indossare per l’intera giornata del matrimonio.
La vestibilità giusta è essenziale per sentirsi sicure e a proprio agio durante l’evento. Per dare risposte a richieste di personalizzazione, come modifiche alla silhouette, ai dettagli, o anche l’aggiunta di elementi speciali, abbiamo una sartoria che prova dopo prova deve portare l’abito a vestire alla perfezione, come fosse una seconda pelle. Questo aspetto, al quale Scuderi Spose è molto legato, è un nostro punto di forza. La sartoria è in qualche modo il nostro cuore pulsante, pronto a battere all’unisono con quello delle spose».
Scuderi è autonomia di scelta
I social media hanno un’enorme influenza sulla scelta degli abiti da sposa: Pinterest, Instagram e TikTok offrono una vasta gamma di ispirazione attraverso foto e video di abiti da sposa. Le spose possono sfogliare migliaia di immagini per trovare stili, dettagli e combinazioni di colori che le affascinano. Poi ci sono gli influencer e i blogger che condividono le loro esperienze di shopping per l’abito da sposa, insieme a consigli, recensioni e suggerimenti su marchi e negozi.«In generale, i social media hanno reso più accessibile l’ispirazione e le informazioni sulle ultime tendenze nel settore degli abiti da sposa. Tuttavia – ricorda Giusi Coccellato –, è importante che le spose siano consapevoli del fatto che le immagini sui social media spesso sono filtrate e ritoccate, e che l’abito che sembra perfetto su una foto potrebbe non essere lo stesso dal vivo. Ribadisco: nessuna idea preconcetta, provare l’abito e lasciare che siano la sua vestibilità, il confort, le linee, a scegliere il vostro corpo e la vostra personalità. Il sorriso che si disegnerà sul vostro volto è il segnale che quello è l’abito giusto, meglio e più di ogni altro consiglio».
TRAPANI
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