Angelo Garini. Wedding Planner dall’anima rinascimentale
C’è una “anima” rinascimentale in Angelo Garini. Un tratto che ha caratterizzato il suo lavoro di architetto e interior design e che reca con sé nella professione di wedding planner. Figura che ha fatto conoscere in Italia anche attraverso programmi televisivi di successo.
QUANDO E COME L’ARCHITETTO GARINI DIVENTA WEDDING PLANNER?
«È stata una naturale evoluzione di quel che facevo. Ho sempre avuto, da architetto, passione per l’interior design: lo spazio della casa, l’accoglienza, tutto quello che è la ritualità del ricevere, la tavola, intesa come insieme di pezzi storici dei quali sono un appassionato. Mettendo insieme queste cose, nel 2001, non è stato difficile applicarmi al primo matrimonio del quale mi sono occupato professionalmente, su richiesta di una mia cliente a cui avevo ridisegnato la casa. Si sarebbe sposata la figlia, l’anno dopo, e mi è stata chiesta la collaborazione per l’organizzazione degli allestimenti e delle scenografie del matrimonio.
In fondo la mia attività è comporre elementi che tra loro stanno in equilibrio, armonizzare forme e colori, creare un concetto di bellezza. Ho ripreso quell’aspetto che contraddistingueva gli artisti rinascimentali che si occupavano anche dello studio dei grandi apparati scenici per le feste».
Alla base di ogni lavoro di Garini c’è il disegno di un progetto.
«In effetti il mio lavoro è più quello del designer dell’evento, poi segue la parte direttiva organizzativa: il planning. Se vogliamo usare la terminologia americana “wedding designer”; in italiano progettista e creatore dell’evento».
Garini, conoscitore della storia dell’arte, tiene in equilibrio tradizione e innovazione. Non c’è una vera regola se non quella del buon gusto e dei bilanciamenti tra architetture, arredi, spazi, dimensioni della location e resa cromatica.
IL COLORE AL CENTRO DI OGNI PROGETTO
«Il colore contraddistingue il mio lavoro, che siano eventi, matrimoni, case, progettazioni di interni, design di arredi, composizione della tavola».
“White is the key” fu l’indicazione di un uomo d’affari di New York, ma di origine indiana, in procinto di sposarsi con la fidanzata italiana. Una prescrizione in contrasto con la sua cultura d’origine, che invece inquadra le nozze in scenari colorati. Garini ha cambiato la “chiave” cromatica del matrimonio: «strada facendo ho condotto la coppia a un matrimonio coloratissimo, con un dettaglio bianco nelle composizioni floreale, con grande soddisfazione di tutti».
Al contrario, in un altro matrimonio, a Villa Palagonia di Bagheria, il total white ha dominato gli allestimenti: «avevamo a disposizione alcune sale che non sono aperte al pubblico, le tovaglie, i pizzi e i ricami di famiglia, dei proprietari della villa. La resa scenica fu altissima».
COSA DEVE FARE UN WEDDING PLANNER NEL SUO RAPPORTO CON GLI SPOSI, E COSA NON DEVE FARE?
«Agire con correttezza, chiarezza e trasparenza; mai essere protagonisti. Chiariamo gli ambiti di competenza, la valorizzazione economica del nostro lavoro, i tempi di pagamento. Chiariamo che abbiamo una serie di collaborazioni, con le quali i nostri sposi potranno interagire personalmente, con la nostra assistenza. Quello che non deve fare un WP è sentirsi protagonista. Al centro della narrazione ci sono gli sposi, noi stiamo dietro le quinte».
MATRIMONI A TEMA?
«Contrario. Il tema del matrimonio è “il matrimonio”. Nella festa ci sta che il tema sia il più stravagante possibile; il matrimonio ha tratti di tradizione che vanno rispettati. Quanto più il tema diventa originale, tanto più ci allontaniamo dal matrimonio raffinato ed elegante».
COS’È L’ELEGANZA PER ANGELO GARINI?
«È un equilibrio di forme, elementi, colori. Se parliamo della persona, è il modo di essere».
Che l’anima rinascimentale di Garini sia elegante, sta anche nella sua predisposizione a donarsi ai giovani colleghi wedding planners. Già inventore di un format televisivo ne ha riproposto uno sul canale Yuotube “Angelo Garini Immagina”: The Wedding School. Al contrario dei reality il tratto che predomina in The Wedding School è la gentilezza.
«È un aspetto importante. Uno dei complimenti che ho ricevuto al termine di un corso giovani WP è che finalmente si sono sentite accolte nel loro stesso ambito professionale».