Aenne Burda, la rivoluzione del cartamodello.

Il cartamodello, la rivoluzione di Aenne Burda, ha portato l’eleganza femminile dalle sartorie d’alta moda ai tinelli delle casalinghe di mezza Europa. Nato come strumento di lavoro delle modiste, il cartamodello negli anni ‘50 diventa prodotto editoriale grazie alla intuizione di una giovane imprenditrice tedesca, Aenne Burda.

Il suo cognome, a partire dalla Germania del secondo dopoguerra, segnerà un’epoca e marcherà il costume fino alla metà degli anni ‘80 del secolo scorso. Ancora oggi, Burda è uno dei gruppi editoriali più importanti d’Europa. La rivista Burda ha rivaleggiato con le grandi firme della moda degli anni ‘50 e ‘60 e ‘70, consentendo a molte donne di confezionarsi in autonomia, e soprattutto in economia, l’abito per ogni giorno o il vestito per la festa, applicando il cartamodello sulle stoffe e ritagliandone le varie parti da comporre cucendole a mano o a macchina.

L’ideale romantico di Aenne Burda

Aenne Burda nasce Anna Magdalene Lemminger il 28 luglio 1909 a Offenburg, piccola città di provincia con poco più di 30mila abitanti, nel land del Baden-Württemberg. Il cognome che la renderà famosa lo acquisisce dal marito Franz Burda; la variante del nome da Anna in “Aenne” è, invece, una scelta personale che racconta molto del suo carattere. Forse un ideale di amore coniugale puro che Aenne coltivò nel suo cuore e nella sua mente. “Aenne” è mutuato dalla famosissima canzone popolare Ännchen von Tharau, una poesia del 1632 del poeta prussiano Simon Dach, musicata nel 1646, che racconta di uno sposo  che guarda alla sua donna come «la mia ricchezza, la mia anima, la mia carne, il mio sangue» e che si conclude con il verso «chiudo la mia vita intorno alla tua».

Le nozze: Aanna Lemminger diventa Aenne Burda

Di umili origini, figlia di un fuochista ferroviario, irrequieta, Aenne interrompe gli studi a 17 anni. Pur di lasciare l’istituto superiore gestito dalle suore divenne cassiera presso la compagnia elettrica di Offenburg. Nel 1930 conobbe Franz Burda, figlio di Franz Burda Sr, fondatore della tipografia e piccola casa editrice Burda. La coppia si sposò un anno dopo, il 9 luglio 1931. Ebbero tre figli, Franz Jr. (1932-2017), Frieder (1936–2019) e Hubert (1940). L’amore coniugale immaginato da Aenne però non fu vissuto pienamente. Aenne Burda da  giovane sposa fu tradita dal marito che ebbe, in una sorta di doppia vita, anche un figlio al di fuori del matrimonio.

Dal tradimento alla avventura editoriale

Aenne affiancò il marito nella impresa editoriale di famiglia, assumendo al suo interno ruoli di sempre maggiore importanza, e tracciando di sé quella immagine di donna protagonista del suo tempo, almeno dal punto di vista economico ed imprenditoriale, sebbene la sua vita privata racconti altro. È insieme al marito che lanciò nell’immediato dopoguerra la prima rivista di moda. Nel 1949 arrivano la crisi coniugale che la allontanò dal marito, di cui scoprì la doppia vita, e la pubblicazione di Favorit, la rivista che l’anno dopo diverrà Burda Moden. Aenne condurrà una vita privata autonoma e distinta da Franz Burda dal quale, però, condizionata dalla rigida morale dell’epoca, si separerà ma non divorzierà mai.

Anni ’50: l’ascesa di Aenne Burda nel mondo della editoria e della moda

La crisi coniugale diventa l’elemento per scardinare le gerarchie professionali e imprenditoriali all’interno della casa editrice Burda. Aenne costringe il marito a cederle la proprietà della piccola casa editrice satellite che pubblicava Favorit. Concentra la sua vita sulla rivista, fino all’idea rivoluzionaria del 1952 di allegare ad ogni numero un cartamodello. Idea vincente che consente a Burda Moden di divenire un giornale femminile tra i più venduti. Nel 1977 lanciò la rivista Burda CARINA, una rivista di moda rivolta ad un pubblico femminile più giovane.

Il cartamodello, la rivoluzione di Aenne Burda, dopo aver dominato in Europa per oltre 30 anni, arriva nel 1987 in Unione Sovietica, prima rivista occidentale a varcarne i confini prima della caduta del muro di Berlino, nel novembre del 1989, e poi anche in Cina. Burda Fashion è attualmente pubblicata in 90 paesi in 16 lingue diverse.

Il cartamodello, la rivoluzione di Aenne Burda e il miracolo economico tedesco

Il cartamodello, la rivoluzione di Aenne Burda, è uno dei simboli del miracolo economico tedesco. La sua creatrice, Aenne Burda, è stata celebrata in patria con importanti onorificenze: nel 1974 con la Gran croce al merito dell’Ordine al merito di Germania; nel 1984 con l’Ordine al merito bavarese; nel 1985 con l’Ordine al merito dello Stato di Baden-Württemberg. Recentemente sulla sua vita è stata prodotta una miniserie televisiva. La carriera imprenditoriale e i successi economici, insieme ai riconoscimenti ufficiali, le consentirono di superare in fama personale anche il marito e di sfocarne la memoria e i trascorsi.

Burda, il cognome riabilitato da Aenne

Franz Burda fu nazista, come gran parte della classe imprenditoriale tedesca di quegli anni, e fu, però, anche profondamente antisemita fino ad impossessarsi di beni durante l’arianizzazione degli ebrei e a vantarsi che nelle sue imprese non vi fossero operai ebrei. Un passato che Aenne Burda contribuì a cancellare istituendo due fondazioni nella città natale di Offenburg: una rivolta a giovani accademici e l’altra agli anziani.

Opera di impegno sociale che, ancora oggi, continua dopo la morte di Aenne Burda nella natià Offemburg all’età di 96 anni, attraverso la nuora: l’attrice Maria Furtwängler, sposata con il figlio Hubert oggi a capo di un impero editoriale. Maria Furtwängler medico, femminista, passionaria è l’attrice più famosa in Germania e, come rivelato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung nel giugno del 2016, è membro della fondazione che ha come obiettivo «la nascita di una nuova immagine della società senza pregiudizi».

La nuora di Aenne Burda finanzia la Ong Jugend Rettet e la nave Iuventa che imbarca il gruppo di volontari tedeschi che sfida ogni regola (e forse legge) nel Mediterraneo per salvare migranti.