Una volta un capo d’abbigliamento firmato da uno stilista di successo o da un sarto rinomato, nascondeva la sua etichetta all’interno del colletto o comunque su una cucitura interna.
Lo stile, il filo conduttore di un creatore di moda, lo si riconosceva da alcuni particolari, da tratti caratteristici come le linee multicolore di una notissima maglieria, i quadri a colori neutri bordati di rosso… Poi alcune case di moda la cui etichetta si caratterizzava con un simbolo specifico, cominciarono a fare delle robe semplicissime senza troppi svolazzi il cui unico pregio era quel simboletto particolare, un coccodrillo, un levriero, un’aquila, cuciti sul petto in bella vista.
Il Logo delle aziende ha acquisito sempre più un suo valore che prescinde da quello cui è affisso o cucito. Il Logo è un tratto distintivo che esibiamo perché si sappia quel che ci definisce. Questo tratto distintivo, questa sorta di marchio di fabbrica, sembra essere diventato un must anche tra i comuni mortali: ci si sbizzarrisce e ci si scervella per creare un simbolo che ci rappresenti, che dica subito chi siamo e come siamo.
Così gli innamorati, le giovani coppie, s’inventano insieme un segno che simbolizzi la loro unione e le creazioni risultano sempre originali.
Qualche coppia sceglie di usare le proprie iniziali intrecciate, altre s’inventano una figura geometrica, altre ancora utilizzano un’immagine precisa. Qualcuno si concentra sul tema dell’evento altri ancora hanno già da tempo un simbolo ricorrente che ha caratterizzato tutta la loro storia. Cavallucci marini se si sono incontrati al mare, gigli che rappresentino la purezza del loro amore, margheritine che sottolineino la semplicità con cui si sono avvicinati l’uno all’altra, onde e vele gonfie di vento per gli amanti degli sport acquatici.
Il Logo sarà poi stampato sulle partecipazioni e sugli inviti, ma lo si può diffondere su tutto quel che riguarda l’evento organizzato per il giorno del matrimonio. Sulla home page del sito che il wedding social media creerà per l’occasione, sui segnaposto, sui libretti della messa personalizzati, sulla torta. Inciso all’interno delle fedi nuziali, sulle bomboniere, ricamato persino sugli abiti dei due sposi e potrebbe sostituire le cifre sulle camicie di lui più o meno come un indelebile tatuaggio che ne dichiara l’appartenenza definitiva alla sua sposa.
Intorno a questa nuova consuetudine hanno cominciato a lavorare anche le aziende e gli addetti ai lavori che affidano a un designer specializzato il compito di dedicarsi a queste creazioni seguendo i desideri degli sposi, suggerendo loro lo stile più adatto all’idea che la coppia stessa trasmette a chi le sta intorno.
Chi scrive non può fare a meno di pensare a cosa ne sarà di quel cavalluccio marino o di quell’onda cifrata, se la coppia dovesse scoppiare. Se mai i due decidessero di lasciarsi, che fine farà il loro simbolo?