Cronistoria semiseria delle nozze
Facciamo il punto della situazione. Una volta adescato lo zito che “spontaneamente” ci ha fatto la proposta fatidica, cioè quando in un modo o nell’altro siamo riuscite a fargli credere che l’anello che ci ha messo al dito lo ha scelto lui e che questo desiderio impellente di sposarci proveniva proprio dalle sue viscere, bisogna cominciare ad organizzare il resto e fargli credere che anche la data in cui avverranno le nozze l’ha scelta lui.
Converrebbe individuare un periodo di circa tre settimane perché non è detto che tutto quello che desideriamo sia disponibile nello stesso giorno ed alla stessa ora. Quindi con un “quando” relativamente flessibile scegliamo un “dove”.
La chiesa o l’ufficio comunale o il parco, il castello, la spiaggia, la rocca su cui vogliamo piazzare l’archetto sotto il quale convolare a nozze. Il luogo in cui raccogliere amici e parenti con i quali festeggiare l’inizio della prigionia, deve essere adeguato allo spirito con cui vogliamo affrontare la cosa: siamo in tanti? siamo in pochi intimi? la festa sarà per l’ora dell’aperitivo? del pranzo? della cena? Casual o grand soiree? Regina delle nevi? Sirena dei mari? Fata dei boschi?
Insomma il luogo in cui celebreremo le nozze e quello in cui festeggeremo devono combinarsi tra loro e anche con l’abito che abbiamo scelto per l’occasione, così come gli addobbi floreali, ed i cartoncini delle partecipazioni e degli inviti.
Ricordiamoci di far partire gli inviti almeno 40 giorni prima della data prescelta, le sole partecipazioni possono partire anche all’ultimo minuto; se la data che abbiamo scelto è in un periodo in cui solitamente la gente va in ferie, conviene lanciare, anche via mail, una save the date due o tre mesi prima dell’evento.
Ai nonni e ai testimoni o alle damigelle gli inviti vanno consegnati a mano in presenza del galeotto. Abbiamo il mal capitato, abbiamo la data, abbiamo il vestito, abbiamo gli inviti, abbiamo la location tutta addobbata per l’occasione, abbiamo i testimoni, dobbiamo a questo punto scegliere un fotografo che sappia fissare i momenti topici dell’evento a futura memoria, vuoi per ricordare, vuoi per scagionare qualcuno, magari lo stesso sposo, che riacquistata la propria lucidità e riappropriatosi della propria individuale volontà, vuole capire come, quando e perché ha lasciato che tutto ciò accadesse.
Mentre ancora è obnubilato, accecato dalla nostra fresca bellezza, confuso dal nostro entusiasmo, dovremmo cercare anche di indirizzarlo e guidarlo sapientemente nella scelta della destinazione per il nostro viaggio di nozze.
Delle bomboniere non gliene frega niente, possiamo fare da sole senza coinvolgere minimamente i futuri mariti: salvo non si tratti di un marito metrosexual, non sa neanche che esistono.
A questo punto siamo giunti ad una settimana dalle nozze, estetista e parrucchiera hanno già fatto le prove trucco e parrucco e le nostre migliori amiche ci avranno certamente organizzato una seratina d’addio al nubilato.
Agghindiamoci, prepariamo una capiente borsa salva vita con tutto l’occorrente dal cambio di biancheria, al baby-doll, all’aspirina, al plasil e infiliamoci sul mezzo di trasporto individuato da quelle pazze per recarci alla nostra ultima notte da single.
È l’ultima, ragazze, ricordatevelo specie ora che credete di aver fregato il pollo giusto, perché la pacchia è finita anche per voi, bisognerà stirargli la tutina da ciclista quando compirà 50 anni e sarete già esauste per averlo piantonato quando aveva tutti i capelli e non aveva la pancetta, sapevatelo!